Combattere l'ansia

L’ansia ha una funzione adattiva e nasce dal meccanismo di “attacco fuga” che ha garantito la sopravvivenza dell’uomo.

Di fronte ad una minaccia percepita si attiva un meccanismo motivazionale che spinge alla ricerca di protezione ed evitamento dalle situazioni temute. L’ansia, quindi, è un’emozione utile in quanto adattiva.

Quando questo meccanismo diventa inadeguato l’ansia diventa “disadattiva” travolgendo l’individuo in una situazione di malessere che può degenerare, in casi estremi, in panico. L’ansia presenta sintomi cognitivi, emotivi, fisiologici e comportamentali.

Si possono manifestare strategie di pensiero rigide, emozioni intense ed ossessioni aumento del battito cardiaco e del respiro, palpitazioni, sudorazione, fuga, senso di fallimento ...

Cosa succede quando proviamo ansia? Possiamo arrivare a porci molte limitazioni nella nostra quotidianità in quanto tenderemo ad evitare tutto ciò che ci spaventa o che pensiamo possa provocarci ansia ... sopravvalutiamo i segnali di pericolo in alcune situazioni assolutamente gestibili e sottovalutiamo le nostre capacità di affrontarle: “ ... sicuramente andrò in ansia, mi bloccherò... comincerò a balbettare,.. mi dimenticherò tutto... “

Tutte queste convinzioni sono disfunzionali e non sono basate su esperienze precedenti ma su concezioni rigide che spesso abbiamo su noi stessi (sono incapace) e sul mondo (intrinsecamente pericoloso)

Nella società di oggi e soprattutto dopo il periodo di lock down che ci ha colpito l’ansia nasce spesso da motivazioni interiori più che da cause esterne.

Ad esempio … Fabrizio ha superato brillantemente tutti gli esami universitari, si è laureato in ingegneria e lavora in un’azienda di fama internazionale. Sposato con Daniela da cinque anni, ha una figlia di un anno e mezzo.

Di temperamento mite e conciliante non riesce ad avanzare nella carriera professionale in quanto, pur essendo molto preparato professionalmente e competente, quando deve relazionarsi in pubblico viene bloccato dall’ansia. Non riesce a reggere il confronto in pubblico e pensa sempre di fare brutta figura, essere inadeguato, arrivando così addirittura a dubitare di sé come uomo e professionista.

Rifiuta quindi sempre di parlare nelle riunioni e di relazionare progetti e studi da lui registrati. Questo comportamento gli provoca una frustrazione progressiva creando una spirale dalla quale non riesce più ad uscire e che sta coinvolgendo gradatamente anche la vita personale.

Come già detto, nell’ansia intervengono elementi fisici, emotivi e cognitivo comportamentali. Occorre cambiare prospettiva ed interrompere il circolo vizioso che si è creato.

Innanzitutto, prendere coscienza e consapevolezza di cosa sia l’ansia e delle sue manifestazioni è già un passo importante e fondamentale. Conoscere ci permette di non avere più timore dello “sconosciuto”

Riconoscere la sintomatologia ci permette di mettere in atto strategie immediate di rilassamento quali la respirazione, la meditazione, il training autogeno ... È bene cercare Il rilassamento possibilmente in posizione comoda e seduta in modo da ancorarci bene al terreno che ci trasmette solidità e stabilità.

Ovviamente questo non basta e non si può pensare che scompaia tutto solo col rilassamento ed in poco tempo. È un percorso che richiede tempo e gradualità.

I risultati dovranno essere accompagnati da un cambiamento di prospettiva di tutti gli altri aspetti relativi alle sensazioni, emozioni, pensieri e comportamenti. I comportamenti sono sempre la conseguenza delle sensazioni e delle emozioni che proviamo.

In una situazione di difficoltà o di paura tendiamo a scappare e metterci al riparo. Questa risposta non sempre è costruttiva in quanto tenderemo a pensare che il problema sia qualcosa fuori di noi e non dentro di noi. In questo modo diminuisce la nostra autostima e aumenta la nostra paura del mondo e delle situazioni sconosciute.

Tenderemo ad evitare tutte le situazioni sconosciute per vivere in un “tran tran” sicuro. Così ci perderemo però tutto il bello che la vita in tutte le sue sfaccettature, ci potrebbe dare.

Occorre gradualmente affrontare i luoghi e le situazioni che temiamo con piccoli passi. Magari con l’aiuto dei nostri cari e delle persone di cui ci fidiamo per aumentare le nostre esperienze. Comprenderemo che la situazione è gestibile ed affrontabile ed acquisiremo maggiore padronanza.

È un percorso graduale che deve sempre essere caratterizzato da piccoli passi ed obiettivi realistici. Per aumentare l’autostima occorre imparare che le nostre risposte alle situazioni non sono fuori dal nostro controllo e che possiamo tollerare piccoli disagi emotivi senza crollare.

Colloqui con un professionista ci possono fornire gli strumenti per superare con successo questa difficoltà.


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Dott.ssa Paola Mossotto
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