Disturbi del comportamento alimentare

Bulimia

La bulimia è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da un rapporto distorto con il corpo e con il cibo.

La bulimia è caratterizzata dall’esigere immediato sollievo dalla pressione emotiva attraverso episodi di abbuffate alimentari, e successivi comportamenti, finalizzati a prevenire l’aumento di peso, attraverso vari meccanismi compensativi, quali soprattutto il vomito autoindotto.
Le abbuffate consistono nel mangiare grandi quantità di cibo spesso ad alto contenuto calorico. In genere questo viene fatto in segreto e può continuare per anni senza che gli altri se ne accorgano.
Come già detto il comportamento compensatorio utilizzato più frequentemente è il vomito autoindotto ma possono esservi anche abuso di lassativi, diuretici, digiuno e attività fisica eccessiva. Lo scopo di questo comportamento compensatorio è di “neutralizzare” l’abbuffata. È un tentativo di alleviare il senso di colpa provocato dall’abbuffata e di minimizzare ogni aumento di peso che si potrebbe verificare di conseguenza.

Il comportamento compensatorio probabilmente è più distruttivo dell’abbuffata per due ragioni : ha un maggior numero di pericoli fisici e medici ed aiuta a legittimare l’abbuffata. Neutralizzando l’abbuffata aumenta la probabilità che questa in futuro si verifica di nuovo.
La differenza fondamentale tra chi si alimenta normalmente e la persona bulimica riguarda l’intensità delle risposte emotive che la persona bulimica da’ prima durante e dopo l’alimentazione; la frequenza e l’intensità degli errori alimentari ed il ricorso a comportamenti compensatori.
Le somiglianze tra anoressia e bulimia consistono nella preoccupazione per la dieta, per il cibo e la taglia, il disagio quando si è a tavola con altri , la ricerca dell’approvazione .
Molte bulimiche in precedenza sono state anoressiche e molte di quelle che non lo sono state desiderano poterlo essere cioè riuscire a non mangiare.
Le differenze riguardano la negazione del problema : l’anoressica nega a se’ ed agli altri che esiste un qualsiasi problema o comportamento alimentare anormale , mentre la bulimica di solito nega l’esistenza del problema con gli altri ma riconosce che la sua alimentazione è anormale.
Inoltre l’anoressica è sempre sottopeso (almeno il 15% al di sotto del peso normale normale consigliato) mentre la bulimica può essere sottopeso normopeso o sovrappeso .
La distorsione dell’anoressica e ‘ in genere più grave di quella della bulimica. L’obiettivo dell’anoressica e ‘ di perdere più peso quella della bulimica e ‘ di raggiungere un peso o una forma ideali spesso irrealistici.
Il disturbo di tipo anoressico si presenta nella maggior parte dei casi come ego sintonico ( la persona si sente in sintonia con i sintomi quindi non prova disagio e questi sintomi risultano essere coerenti con il resto della personalità ) .
Il disturbo di tipo bulimico si presenta nella maggior parte dei casi come ego distonico (qualsiasi comportamento non è in armonia con i bisogni dell’Io).
Chi soffre di bulimia non è una “buona forchetta” o un amante della buona cucina che ogni tanto esagera. La persona bulimica non sceglie di concedersi i piaceri della tavola ma è costretto ad ingerire cibo e ad ingoiare tutto il cibo del mondo.
Le abbuffate bulimiche sono momenti drammatici, momenti vissuti in isolamento e coercizione che niente e nessuno potrà interrompere; si concludono solo quando si avverte lo stomaco tendersi ....solo allora quel vuoto interiore sembra calmarsi. Purtroppo la pace che segue l’abbuffata è subito interrotta dalla consapevolezza di quanto accaduto, dal panico che si prova per un misfatto ingiustificabile. Per annientare ed allontanare questo dolore morale ma anche fisico si cerca di espellere quanto ingerito.

Un adeguato percorso psicologico personalizzato, eventualmente accompagnato da un intervento farmacologico rappresentano la modalità più favorevoli per la risoluzione del disturbo.

DOTT.SSA PAOLA MOSSOTTO
Specialista in psicologia dell'individuo

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