La dipendenza da gioco d’azzardo (“gambling”) o ludopatia si colloca nel Manuale dei Disturbi Mentali (DSM-5) nell’area delle dipendenze patologiche. E’ caratterizzato dall’incapacità di resistere alla tentazione “persistente, ricorrente e maladattiva” di giocare somme di denaro elevate.
Le conseguenze più dirette si rilevano nel deteriorarsi delle attività personali, familiari e lavorative.
E’ possibile che il soggetto che soffre di dipendenza da gioco metta a repentaglio anche una relazione affettiva significativa, il lavoro o delle opportunità scolastiche solo per perseguire nel gioco d’azzardo.
Ultimamente vi è un dilagare di sale gioco e slot machine nei locali pubblici e su internet con un conseguente incremento esponenziale del fenomeno, sia negli adulti che negli adolescenti.
Un giocatore compulsivo, o patologico, è una persona che non è in grado di resistere ai suoi impulsi di scommettere. Ciò porta a gravi conseguenze personali e sociali. L’impulso a giocare diventa così forte che la tensione può essere alleviata solo attraverso ulteriore gioco.
Molte persone soffrono anche di altri disturbi, tra cui il più comune è la Depressione, ma anche alcuni disturbi di personalità caratterizzati da impulsività, quali il disturbo borderline e il disturbo narcisistico di personalità.
C’è una linea molto sottile tra il disturbo da gioco d’azzardo e il gioco d’azzardo sano.
Il segno critico del problema del gioco d’azzardo è spesso nascosto nella consapevolezza o nella negazione. Molti giocatori d’azzardo in genere non sanno di avere un problema. Ammettere di avere un problema è il primo passo per il recupero. Sfortunatamente questa realizzazione normalmente emerge solo quando un giocatore d’azzardo tocca il fondo ed è obbligato a chiedere aiuto.L’intervento di un professionista è fondamentale ma spesso l’interessato vi ricorre solo quando ha raggiunto limiti insostenibili di vita o su obbligo di parenti .