Disturbi del comportamento alimentare

Obesità

Obesità e disturbi alimentari: quale connessione?

L’obesità è una malattia complessa che è nella quasi totalità dei casi accompagnata da un disturbo dell’alimentazione più o meno grave.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) definisce l’obesità come una condizione caratterizzata da un’eccessiva presenza di tessuto adiposo nell’organismo umano, in misura tale da indurre un aumento significativo di rischio per lo stato di salute. L’OMS ha stabilito precisi criteri di classificazione : un BMI pari o superiore a 30 definisce la soglia per l’obesita’.

Il termine deriva dal latino Obesitas: Esus (mangiare) e Ob (oltre).

Viene spesso indicata come la patologia delle “società del benessere” ed è correlata ad altre patologie quali diabete, ictus, problemi osteoarticolari...

È una patologia multifattoriale che riconosce la copresenza di più fattori responsabili : fattori genetici, metabolici, ormonali, psichici e sociali che ne sostengono e condizionano il quadro clinico.

Essendo una malattia multifattoriale ed invalidante per chi ne soffre è necessario affrontare l’obesità da diversi punti di vista . L’approccio deve essere multidisciplinare e non sottovalutare nessun aspetto . Sappiamo infatti che non tutte le persone con obesità hanno disturbi alimentari e che non tutte le persone con disturbi alimentari hanno una condizione di obesità.

Studi condotti per identificare i fattori di rischio per AN, BN e BED hanno scoperto che l’obesità parentale, l’obesità infantile e i fattori culturali, familiari e individuali che aumentano la probabilità di condurre una dieta e/o sviluppare un’obesità, sono fattori di rischio per BN e BED.

Altri dati hanno suggerito che la perdita di controllo sull’alimentazione (la sensazione che non si possa controllare quanto si sta mangiando) sarebbe predittore di un aumento di peso nei soggetti esaminati.

Pertanto, è possibile ritenere che l’obesità e i disturbi alimentari abbiano una
relazione bidirezionale.
Curare l’obesità è possibile, ma il percorso necessario è lungo e complesso, e coinvolge numerosi professionisti.

Anzitutto il dietologo, il nutrizionista o il dietista prescriverà una dieta personalizzata, rigorosa ed ipocalorica, che ridurrà l’apporto di cibo e migliorerà l’alimentazione. Sembra paradossale, ma molti pazienti obesi sono malnutriti, perché carenti di vitamine e minerali fondamentali per la salute.

Poi si dovrà affrontare un percorso di dimagrimento con lo sport. Le attività più consigliate sono quelle aerobiche: corsa, nuoto, bicicletta. Utilissimi anche i corsi in palestra e il sollevamento pesi, purché eseguiti con la supervisione di un professionista competente che assegni esercizi adeguati e verifichi il buono svolgimento delle routine.

Un professionista della psiche sarà fondamentale per comprendere l’importanza del nuovo stile di vita, ridurre lo stress per la propria condizione (che è spesso causa di bullismo e prese in giro, depressione, ansia, incuria della propria salute) e aiutare il paziente ad affrontare con motivazione il percorso.

Nei casi gravi e gravissimi che non reagiscono a sufficienza a queste modifiche dello stile di vita, a volte c'è la possibilità di intervenire con la chirurgia bariatrica. Questi interventi mirano a ridurre la capacità dello stomaco, dunque la quantità di cibo ingeribile.

DOTT.SSA PAOLA MOSSOTTO
Specialista in psicologia dell'individuo

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